Centonovantaseiesimo giorno.

Dal mare, con il suo lento movimento.

Alla montagna con tutta la sua solidità e immobilità.

Netto contrasto fra terra e cielo, solo una pianta in equilibrio tra i due.

Un saluto.

Fabrizio.

MONOCROMO

Centonovantacinquesimo giorno.

Come poteva nel progetto mancare una foto legata al mare.

Quell'andirivieni di onde, solitamente con sopra una mare di nuvole, il dolce cullare dell'acqua.

Lo sguardo che si perde all'infinito, per citare le parole di una canzone che mi piace molto..."certe volte guardo il mare, questo eterno movimento, ma due occhi sono pochi per questo immenso..."

Dedicata ad una persona che ha bisogno di libertà..almeno in questo periodo!

Un saluto.

Fabrizio.

MARE

Centonovantaquattresimmo giorno.

Oggi lo sguardo, l'equilibrio è stato attirato da questa panchina.

Protetta dalla casa, vede il mondo che le passa davanti.

Cambiano le stagioni, il giorno si alterna alla notte, ma lei è sempre li, per chi ha voglia di sedersi.

Un saluto.

Fabrizio.

ATTESA

Centonovantatreesimo giorno.

Oggi "equilibrio" degli insieme.

Partire da una stanza, per entrare in un altro luogo, che poi entra ancora in un altro.

La foto di oggi mi sembra questo.

Mi piace l'idea di una porta che si apre su altri mondi, e tu li in equilibrio su più passaggi.

Un saluto.

Fabrizio.

MONDI

Centonovantaduesimo giorno.

Un parcheggio atipico.

Un bianco che attira davvero lo sguardo.

Anche questa era una foto che volevo fare da sempre.

Un saluto.

Fabrizio.

BIANCO

Centonovantunesimo giorno.

Oggi trovare l'equilibrio è stato davvero difficile.

Ed allora quale migliore occasione per giocare un po'.

Mi sono immaginato un enorme finestra...ma al contrario. Non io che guardo il mondo da dentro, ma che da fuori guardo un mondo interno.

Ho creato un finto "equilibrio" tra fuoco e sfocatura, un po' come se ci fosse un enorme finestra.

Un saluto.

Fabrizio.

SFOCATO

Centonovantesimo giorno.

Aprire una porta e sentire il bisogno/piacere di prendere la macchina foto in mano.

La scena che ci si trova davanti diventa importante.

Si sente l'omogeneità della situazione.

Un saluto.

Fabrizio.

SIMMETRIA

Centottantanovesimo giorno.

Oggi l'occhio è stato attratto da queste linee e questi forti contrasti.

Probabilmente la giornata di pioggia ha aiutato.

L'uniformità che il cielo grigio restituisce aiuta ad evidenziare la ripetizione di linee.

Un saluto.

Fabrizio.

SPAZIO

Centottantottesimo giorno.

Equilibrio casalingo.

Il silenzio immobile della casa poco prima che faccia completamente buio.

Molte volte basta una tenda tirata per chiudere fuori il mondo e godere di attimi di sospensione.

Un saluto.

Fabrizio.

CASA

Centottantasettesimo giorno.

Equilibrio precario di una struttura in disuso.

Oggi mi piaceva il contrasto con una bella giornata e questo capannone.

I toni acidi e sovraesposti mi restituiscono ancora di più la sensazione.

Un saluto.

Fabrizio.

CAPANNONE

Centottantaseiesimo giorno.

Mi piace quando mi trovo in posto e in un attimo io mio sguardo viene rapito da una situazione.

In questo caso le luci, l'idea di una stanza vuota che si apre, che ti invita da qualche parte.

L'asetticità dell'attimo stesso.

Un "equilibrio" durato il tempo che le porte si chiudessero...

Un saluto.

Fabrizio.

MOMENTO

Centottantacinquesimo giorno.

Parcheggio di giorno.

Mi sono sempre piaciuti i luoghi dove si può simulare la notte, li trovo molto...accoglienti.

Questa continuità di luci artificiali crea delle ombre che in altre situazioni non esistono.

Un saluto.

Fabrizio.

ARTIFICIALE

Centottantaquattresimo giorno.

Oggi uno di quei giorni dove gli "equilibri" fotografici passano sotto il naso senza poterli inquadrare.

Questo forse rappresenta la giornata.

Un saluto.

Fabrizio.

METROPOLITANA

Centottantatreesimo giorno.

Un po' come fosse il primo.

Il primo del secondo semestre.

Quale miglior modo di iniziare se non con tante porte, li in "equilibrio".

In "equilibrio" se chiudersi o rimanere aperte, in "equilibrio" fra quale scegliere tra loro.

Un saluto.

Fabrizio.

SCELTE

centottantaduesimo giorno.

Sei mesi di progetto, belli e divertenti, ma anche molto difficili.

L'equilibrio è sempre in bilico e molto influenzato dallo stato d'animo della giornata.

La ricerca di elementi che possano in qualche modo ricondurre al tema del progetto c'è sempre, ovvio soggettivi, ma l'intenzione è sempre quella. Forse è il guardare che viene influenzato dall'animo.

Lo scatto di oggi è molto influenzato.

Un saluto.

Fabrizio.

UNTITLED

Centottantunesimo giorno.

Equilibrio di linee e di idee.

Delle scale che portano fuori, che si vede fuori.

Trovarsi come in equilibrio tra due situazioni, una che sta per finire e una che non si sa cosa si trova.

Un saluto.

Fabrizio.

USCITA

Centottantesimo giorno.

Equilibrio dettato dalla semplicità e dalla purezza dell'immagine.

Equilibrio dettato dal momento dello scatto.

Le sensazioni provate, le emozioni sentite, trasferite con uno scatto.

Un saluto.

Fabrizio.

ESSENZIALITA'

Centosettantanovesimo giorno.

Oggi prospettiva.

Trovo che le linee pulite di questa fabbrica distendano lo sguardo.

La stanchezza fisica incide sullo sguardo della mente.

Un saluto.

Fabrizio.

PROSPETTIVA

Centosettantottesimo giorno.

Torno con un notturno.

Ecco, questo progetto è una delle cose che mi ha insegnato, che mi piacciono molto i notturni.

Un saluto.

Fabrizio.

INGRESSI

Centosettantasettesimo giorno.

Ancora Torino.

Lo sguardo e la mente cercano spazi aperti.

Un saluto.

Fabrizio.

FIUME

Centosettantaseiesimo giorno.

Per molti probabilmente è uno scatto visto e rivisto.

Ma nel progetto non poteva mancare, un omaggio a Torino con un cielo così.

Uno dei punti panoramici più gettonati della città, restituisce sempre un buon "equilibrio" visivo.

Un saluto.

Fabrizio.

TORINO

Centosettantacinquesimo giorno.

Equilibrio astratto.

Cercato, ancora, nella vecchia casa dei nonni.

Forse è un equilibrio fra passato e presente che mi richiama spesso a scattare tra queste mura.

Un saluto.

Fabrizio.

RIFLESSI

Centosettantaquattresimo giorno.

Questa foto è da molto tempo che la voglio scattare.

Da quando ho iniziato il progetto ho provato diverse volte ma mai con successo.

Oggi mi sembra di aver colto la morbidezza dell'attimo.

E' un equilibrio molto personale, ogni giorno vedo quest'immagine e attira sempre il mio sguardo.

Un saluto.

Fabrizio.

ATTIMO

Centosettantatreesimo giorno.

Equilibrio trovato tra l'incontro di luci.

La luce del giorno che tramonta e quella artificiale che arriva a sostituirla.

Un saluto.

Fabrizio.

VIALETTO

Centosettantaduesimo giorno.

Foto che da tempo volevo scattare.

Quello che mi ha colpito enormemente, l'equilibrio trovato, è la totale assenza di luci oltre quelle dei lampioni.

Vicino a Torino, e non vedere mille altre luci intorno, ma solo buio e la presenza della città percepibile come un aura al fondo del viale.

Mi è sembrato un mondo sospeso in bilico tra realtà è il nulla.

Un saluto.

Fabrizio.

CAMMINO

Centosettantunesimo giorno.

Alla ricerca dell'ultima neve.

Alla ricerca dell'ultimo colpo di coda di un inverno che non è mai arrivato.

Alla ricerca di un equilibrio sempre molto debole.

Un saluto.

Fabrizio.

RICERCA

Centosettantesimo giorno.

Giusto per non perdere le buone abitudini ecco un bel corridoio.

Scherzi a parte, sono da sempre ipnotizzato da come si riprendono pavimento e soffitto.

Un saluto.

Fabrizio.

SPECCHIO

Centosessantanovesimo giorno.

Guardare scorrere l'acqua credo sia una delle cose che restituisca più equilibrio.

Ed ecco un immaginario me seduto a guardare scorrere il Po.

Un saluto.

Fabrizio.

RIPOSO

Centosessantottesimo giorno.

Ancora il bisogno di lasciare lo sguardo libero.

Ancora rivolto verso le montagne, che si vedono appena.

Un saluto.

Fabrizio.

QUIETE

Centosessantasettesimo giorno.

Oggi finalmente un vero equilibrio per l'anima, almeno per me!

Montagne viste mille volte, ma di cui non sarò mai pago.

Il totale silenzio intorno completava la foto.

Un saluto.

Fabrizio.

SOGNO

Centosessantaseiesimo giorno.

Viaggiare in macchina con intorno la pianura d'inverno.

Mi restituisce grande equilibrio questa mistura di cemento e terra coltivata.

Queste strutture che rompono il paesaggio e il cielo con il loro groviglio di fili.

Un saluto.

Fabrizio.

AUTOSTRADA